Le variazioni dei livelli di falda nel sistema acquifero veneziano (1975 - 2012)

 

 
 
 
   
       

 

Ultimo aggiornamento 2015

La mappa è dedicata all'evoluzione dei livelli delle falde acquifere sottostanti il territorio veneziano in base ai dati monitorati dal CNR tra gli anni 1975 e 2012.

Nella figura sottostante è schematizzato il sistema acquifero veneziano con evidenziati i principali acquiferi, contrassegnati da un numero progressivo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il monitoraggio dei livelli di falda (o livelli piezometrici - vedi figura sopra) è fondamentale per la gestione sostenibile dello sfruttamento delle risorse idriche. Nel caso della laguna di Venezia, una diminuzione dei livelli di falda, quindi un abbassamento della pressione del sistema acquifero, indurrebbe un abbassamento del livello del suolo, la subsidenza, e conseguentemente un aumento della frequenza degli eventi di acqua alta.

 

Grafico dell'andamento del livello piezometrico del pozzo artesiano VE-ISOLE104 sito in Venezia (Rialto) , afferente al 2° acquifero. Nel grafico sono riportati i valori medi annui (in metri s.l.m.)

La subsidenza normalmente è un fenomeno naturale, di limitata intensità. Nel territorio veneziano però, conseguentemente allo sviluppo industriale di Porto Marghera, iniziato nei primi decenni del ‘900, l’abbassamento naturale del suolo è stato aggravato dalla subsidenza indotta da una eccessiva estrazione di acqua per usi industriali.

L’utilizzo dei pozzi è stato interdetto agli inizi degli anni ’70 e da allora è stato osservato un parziale recupero delle pressioni di strato e l'arresto della subsidenza indotta da tale causa (si veda il grafico a fianco).

Ciononostante oggi rimane essenziale monitorare i livelli di falda, perché una minor alimentazione del sistema acquifero nell’alta pianura, zona di ricarica, e/o un suo sovra sfruttamento nella media-bassa pinaura,
implicherebbero un nuovo rischio di subsidenza dell’area veneziana. La riduzione delle pressioni delle falde inoltre potrebbe aggravare il processo di intrusione salina negli acquiferi costieri.

 

Per approfondire l’argomento

pozzi con registrazione in continuo

 

Nelle mappe sono riportati i livelli di falda così come rilevati da una rete di 110 pozzi artesiani, utilizzati per monitorare i quattro acquiferi principali del sottosuolo veneziano (2°, 4°, 5° e 6°). I pozzi sono classificati nella mappa in base all’acquifero al quale sono collegati e al tipo di misurazione (manuale/registrazione automatica in continuo).

  

Dalla mappa è possibile visualizzare i livelli di falda dei 4 acquiferi negli anni 1975, 1991 e 2012. Per comprendere la differenza tra valori negativi e valori positivi dei livello si veda la figura.

Nella mappa si possono inoltre valutare le entità delle variazioni temporali dei livelli di falda, calcolate come differenza in metri tra i livelli degli anni 2012 e 1975, per ciascuno dei quattro acquiferi monitorati.

Quello che si osserva analizzando le variazioni è che i livelli di falda non sono ritornati ai loro valori naturali, secondo i ricercatori del CNR-ISMAR principalmente per i seguenti motivi ( Da Lio, Tosi, Zambon, Vianello, Baldin, Lorenzetti, Manfè, Teatini, 2013):

- i cambiamenti climatici hanno ridotto la quantità di acqua che dovrebbe ricaricare il sistema;

- la ripresa dello sfruttamento delle falde in alcune zone (es. Cavallino);

- le perdite da alcuni pozzi abbandonati nell'area industriale di Marghera, che determinano una perdita dalle falde profonde verso la falda freatica in superficie.

fontana collegata ad un pozzo artesiano

misurazione manuale del livello di falda sopra il piano di campagna

misurazione manuale del livello di falda sotto il piano di campagna

strumento per la registrazione in continuo

 

Autori

Le misurazioni dei livelli di falda sono state condotte dall'Istituto di Scienze Marine del CNR.

Le elaborazioni GIS e le mappe qui pubblicate sono state realizzate da A. Vianello dell'Istituto di Scienze Marine del CNR.

 

Link utili

 

CNR_ISMAR:

Comprensorio lagunare veneziano: stabilità del suolo, situazione attuale e prospettive future

ARPAV:

L'indicatore di stato "Livello piezometrico"

Mappa regionale dei trend del livello piezometrico. Anni 1999-2009

APPROFONDIMENTI - Idrogeologia della Pianura Padana

 

Riferimenti bibliografici

Da Lio C., Tosi L., Zambon G., Vianello A., Baldin G, Lorenzetti G, Manfè G., Teatini P., Long-term groundwater dynamics in the coastal confined aquifers of Venice (Italy), Estuarine, Coastal and Shelf Science (2013)